Human nature

La versione di “Human Nature” del grande Miles Davis è una lezione magistrale di come reinterpretare in chiave Jazz di un successo planetario pop.

Forse è inutile ricordare che “Human Nature” è una delle canzoni più popolari nella storia della musica. Sono veramente tantissimi gli artisti che hanno reinterpretato il brano pubblicato da Jackson nel 1983, in Thriller, che ad oggi rimane il disco più venduto della storia.

Questo non impedisce al grande Miles di reinterpretare profondamente un capolavoro della musica pop e trasformarlo in qualcosa di radicalmente diverso.

La sua sordina della sua tromba si muove liberamente nel ‘groove’, trasformando il brano di Micheal Jackson in qualcosa di introspettivo e fluido. L’interazione con la sezione ritmica aggiunge al tutto una dimensione ipnotica.

Davis non si limita a fare una banale ‘cover’ della canzone, la decostruisce, trasformandola in una meditazione su spazio, tono ed emozione. E questa versione del 1991 ha una dimensione ancora più grande – e libera – dell’incisione in studio del 1985 dall’album You’re under arrest.

Mi piace ricordare che Human Nature è nata da una combinazione di eventi casuali e intuizioni creative, che hanno coinvolto grandi personaggi della scena della musica.

È stata scritta da Steve Porcaro, uno dei pilastri dei Toto, ispirato da un incidente occorso a sua figlia, Heather. La bambina fu spinta giù da uno scivolo da un compagno di giochi, e tornata a casa chiese in lacrime al padre perché il bambino fosse stato così attivo. Porcaro, cercando di consolarla, le disse che era dipeso dalla “natura umana”. Rimase colpito dalla risposta, che fu ispirazione per la stesura del brano.

Porcaro registrò la demo di Human Nature mentre lavorava con i Toto al missaggio del loro brano Africa. Quincy Jones, che era il produttore di Thriller, la ascoltò per caso la propose a Jackson. Fu così che fu inclusa nell’album, con il testo originale rivisto da John Bettis per integrarsi meglio al progetto

La foto è di Oliver Nurock da Flickr, licenza CC BY 2.0

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